Due mamme cinesi a Portofranco.
22 Febbraio 2023 2023-02-22 11:34Due mamme cinesi a Portofranco.
Capita raramente che a Portofranco vengano ragazzi cinesi. E’ capitato che siano arrivate due giovani mamme, insieme: una tutt’occhi e orecchie per ascoltare, l’altra tutta parole. Entrambe molto attente. I loro volti si accendono, quando, io, porto la loro attenzione sui tanti giovani universitari presenti a Portofranco, gratis, e, una delle due esclama: ”noi cinesi pensiamo solo ai soldi” e lo dice con una certa amarezza, vedendo quel che vede. Trapela, in lei, la nostalgia di cose belle, viste o sentite nei racconti dei vecchi e quasi del tutto scomparse nel presente, come a un certo punto, mi accennerà. Guardano con stupore e piacere, spesso sorridendo, a questi volontari, giovani e anziani.
Oggi nel salone di matematica e fisica ci sono 19 volontari e 19 studenti tra i 20 e gli 85 anni. Uno spettacolo!
Par d’essere nel ronzio festoso delle api a primavera tra i cespugli fioriti. Quel muover dita a indicare una particolare riga o un numero. Quel girar volto e occhi per vedere in faccia un ragazzetto che nell’eseguire un esercizio, si è fermato, e non prosegue. Quel posar mano sulla spalla a incoraggiarlo. Quell’alzarsi in piedi all’inizio o alla fine della lezione a stringer mani e salutare. Quel fermarsi, calmo, ad aspettar risposta, vincendo quella fretta che fa, solo, terra bruciata. Quel guardar, di alcuni, il giardino verticale, a cercar ispirazione. Quell’illuminarsi a tratti dei volti. Quell’accendersi improvviso di sorrisi, così belli, perché distendono tensioni che spesso incupiscono.
Cadono, in quei minuti, sotto i nostri occhi, tante belle cose, che tanto piacciono alle nostre due mamme, che fan, la prima, più stupita, l’altra, silenziosa. In questi attimi spiego loro, indicando discretamente col dito, che quell’ingegnere ha 85 anni, quella professoressa viene tutti i giorni della settimana e quell’universitario, che fra due mesi si laurea, viene a Portofranco da 5 anni. E alla mia domanda, appena sussurrata, per non disturbare le lezioni: ”da dove vengon queste belle cose”? (è l’interrogativo che mi par sia sui loro volti) una delle due, riprendendosi da tanto stupore, mi sollecita, con certa decisione e grande curiosità, a rispondere alla mia stessa domanda e aggiunge che è da quando è entrata a Portofranco che le frulla nella testa.
Per ora nessuna risposta.
L’importante è che c’è un posto dove queste cose belle succedono e si possono vedere.
Le nostre due mamme cinesi se ne vanno con questa visione e un interrogativo prezioso.
E poi, i figli, frequentando, ci guadagneranno, e loro, sono già contente.
Ce n’è per fare una buona offerta. Se si può.
di Giovanni Borgonovo
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