Energia nucleare e fattore umano.
30 Aprile 2024 2024-04-30 10:18Energia nucleare e fattore umano.
Si è svolto un nuovo incontro per nell’ambito dei Pomeriggi Maturandi: tema del giorno, il problema energetico, focalizzato in particolare sulle prospettive di un crescente ricorso al c.d. “Nucleare di nuova generazione”.
Perché questo termine ?
Perché l’Italia, come molti altri paesi, aveva rapidamente abbandonato le “vecchie” centrali nucleari sotto una forte spinta emotiva dopo l’incidente di Chernobyl del 1986 (e altri meno noti nel corso degli anni).
Il prof. Carlo Sozzi, ricercatore presso l’Istituto per la Scienza e la Tecnologia dei Plasmi e per il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Milano, ha parlato innanzitutto del quadro attuale: crescenti necessità energetiche legate alla rapida crescita della popolazione mondiale e all’impetuoso anche se caotico sviluppo delle economie (anche il digitale concorre, con consumi imponenti per reti, connessioni, server etc) e forti aumenti di inquinamento (CO2 e altro) che richiedono una azione possibilmente rapida ma al contempo di lungo respiro per fronteggiare lo sviluppo economico e sociale dei prossimi decenni.
Le tecnologie disponibili, senza entrare troppo in dettagli tecnici, sono due, legate a fenomeni fisici opposti.
- FISSIONE: si bombardano nuclei pesanti (Uranio, Plutonio) con innesco di una reazione a catena (controllata)
- FUSIONE: nuclei di base, leggeri (Idrogeno, Deuterio) si fondono dando origine a Elio, sempre con innesco di una reazione (qui si riproduce in sostanza ciò che avviene nel sole e nelle stelle)
La prima tecnologia opera oggi con oltre 400 reattori nel mondo, di cui circa 100 in Europa; la seconda è ancora in fase di sviluppo.
I problemi tecnici, ed economici, di sicurezza, etici se vogliamo, sono enormi, ma la posta in gioco è davvero gigantesca.
Studi approfonditi (in Italia, per esempio a cura dell’Eni) mostrano che, a livello di costi, di sicurezza, di approvvigionamento, il nucleare in prospettiva offre molti vantaggi non solo rispetto alle vecchie fonti fossili (carbone, petrolio, gas) ma anche rispetto alle c.d. fonti green (Solare, Eolico, Biomasse etc).
Quindi strada obbligata?
No, nulla è facile in questo ambito. Ma governi, aziende, centri di ricerca sono al lavoro.
La strada è lunga e complessa, ma non possiamo aver paura di affrontarla. Serve impegno, coraggio, risorse e lungimiranza.
Ma possiamo e dobbiamo farcela.
Per noi tutti e soprattutto per le nuove generazioni.
di Andrea Scaffardi
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