Imparare insegnando: una richiesta inaspettata!
28 Aprile 2023 2023-04-28 10:51Imparare insegnando: una richiesta inaspettata!
Pochi giorni fa riceviamo l’invito all’incontro dei volontari, con il tema indicato da Davide Prosperi “imparare insegnando”.
Stavo riflettendo su come affrontare questa tematica quando mi piomba addosso la sua concreta esemplificazione a lezione.
Ragazzo del 5° anno di Ragioneria Finanza e Marketing a indirizzo informatico (un tempo detti “ragionieri programmatori”, ma certo questi termini sono più accattivanti).
Non ci eravamo visti in precedenza, provo a rompere il ghiaccio: ”Vediamo, 5° anno, studio di funzioni?”
“Per la precisione, studio di funzioni di due variabili con vincolo e calcolo dei massimi e minimi con i moltiplicatori di Lagrange”.
Ho deglutito con fatica. Altro che imparare, qui siamo in una terra sconosciuta. So chi era Lagrange, ma non credo sia questo il punto.
Che fare, alzare bandiera bianca ?
Provo a chiedere di vedere gli esercizi da svolgere.
Qualcosina capisco, mi rincuoro (poco). Sto andando incontro a una prova dura, altro che calci di rigore ai mondiali.
Qualcuno deve proteggermi, perché sulla pagina precedente c’è un esempio di esercizio svolto.
Confesso al ragazzo che non conosco molto (eufemismo) il tema specifico, ma proveremo a procedere in linea con l’esempio.
Incredibilmente funziona, quantomeno ci mettiamo in movimento (sferragliando magari un po’ come una vecchia locomotiva).
A un certo punto il testo dice “Ora si procede con il determinante Hessiano”.
Mi illumino, rincuorato.
Ai corsi di Analisi, a suo tempo, avevamo un professore soprannominato “Hessiano”, perché citava sempre questo argomento.
Decisamente Qualcuno mi sta proteggendo, rifletto. Ora farò bella figura.
“Conosco bene questo determinante” annuncio con tono risollevato ed una punta di orgoglio.
“Bene, però in questo caso si tratta dell’Hessiano orlato”.
Le mie certezze vacillano, e non poco.
Non stiamo facendo un corso di cucito, quindi questo orlato deve avere un’altra origine.
Con nonchalance dico “Certamente, in questi casi ci vuole l’orlato…”
Ho usato questa affermazione perché nel frattempo con la coda dell’occhio avevo visto un esempio sul testo.
Procediamo fino in fondo: il risultato dell’esercizio è corretto.
Presi dall’entusiasmo, abbiamo svolto con successo un secondo esercizio.
Spesso le lezioni si rivelano più difficili del previsto, ma in questa occasione a quanto pare i problemi si sono sciolti come il ghiaccio in un freezer difettoso.
Morale? Semplicemente, quando le difficoltà ci si piantano davanti come il rosso del semaforo, non perdiamoci d’animo, proviamoci.
Qualche volta un briciolo di fiducia nelle proprie capacità di improvvisare può essere utile.
E naturalmente, se qualcuno è rimasto basito di fronte a certi termini tecnici, credo sia chiaro che anche chi scrive ha avuto la stessa sensazione.
Andiamo avanti fiduciosi, in attesa del prossimo quesito della sfinge.
di Andrea Scaffardi
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