Secondo incontro Pomeriggi Maturandi lunedì 8 febbraio, Prof. Giorgio Vittadini

Di fronte alla crisi economica, sociale e sanitaria più grave degli ultimi 100 anni, nel mondo e in particolare nell’ Italia, che cosa possiamo fare?
Innanzitutto occorre capire la portata del problema e la sua serietà, per numero di morti, di malati, di imprese che chiudono, di lavori che si vanno perdendo e che ancora di più si perderanno. Occorre poi capire le direttive lungo le quali il cambiamento si sta indirizzando e che sono identificate nelle tre parole di transizione ecologica, digitalizzazione e sconfitta della povertà.

Solo le imprese che sanno e sapranno innovare e cambiare i propri modelli di produzione di servizio, saranno capaci di restare sul mercato e di crescere. Se è così e se questo cambiamento e innovazione sono determinanti, tali aspetti saranno determinanti anche per le caratteristiche delle persone che lavoreranno in questo nuovo mondo del futuro. Occorrerà quindi una grande investimento in formazione e in studio, ma non solo in uno studio fatto di contenuti scientifici secondo le varie branche di sapere, ma, poiché i nuovi lavori in gran parte ancora non si conoscono, occorrerà una educazione basata su caratteristiche personali non immediatamente ed esclusivamente cognitive, quali l’apertura, l’estroversione, la responsabilità, la stabilità emotiva e l’amicalità.

Per il lavoro del futuro, che ancora non si conosce nei suoi particolari, occorrerà abbinare a contenuti scientifici, contenuti di caratteristiche personali fondamentali per un continuo apprendimento e cambiamento. La crescita e la ripresa  dipendono quindi  da noi, dal nostro modo di riconoscere i problemi, le condizioni di uscita e le caratteristiche personali necessarie. (Giuliano Gessi)

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