ONE STEP CLOSER – CONVEGNO

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ONE STEP CLOSER – CONVEGNO

Nel marzo 2021 Portofranco e EY Foundation hanno lanciato la campagna “One step closer ” ( Un passo avanti) per affrontare con maggiore efficacia il disagio educativo prepotentemente emerso in tempi  di pandemia e restrizioni. Grazie a questo progetto di raccolta donazioni da privati e al contributo ulteriore di EY, sono stati raccolti 60.000 euro convertiti in attrezzature informatiche e momenti di tutoraggio ad personam per rendersi ancor più presenti verso i ragazzi, secondo la passione educativa che caratterizza Portofranco.

A conclusione di questo percorso Portofranco e EY hanno organizzato un convegno con a tema l’emergenza educativa in tempo di Covid: sfide, esperienze e prospettive. Il convegno ha visto  la partecipazione di educatori  ed operatori in campo accademico, sociale, scolastico ed imprenditoriale.

Introducendo i lavori, il presidente di  Portofranco – Alberto Bonfanti  – ha ricordato come il convegno e l’iniziativa “One step closer ” testimoniano l’importanza di una compagnia reale e appassionata ai giovani non solo per difenderli dalla paura, ma anche per far crescere la loro umanità, pur dentro il dramma della pandemia e dell’isolamento.

Seguendo questa impostazione, un “nostro” studente ha raccontato del suo sorprendente incontro con Portofranco e di come il rapporto con questa realtà ha cambiato positivamente non solo l’impegno nei confronti  dello studio,  ma ancor di più il modo di guardare a stesso  e di come affrontare la vita.

Tiziana Dell’Orto, di EY Foundation, è intervenuta illustrando l’impegno di questa organizzazione in progetti di Corporate Responsibility, con particolare riferimento ai giovani attraverso le competenze e gli strumenti di analisi che una grande impresa come  Ernst & Young  può mettere a disposizione.

E’ poi intervenuto Andrea Gavosto, di Fondazione Agnelli, che ha posto l’accento sulla “ferita esistenziale e di competenze” che la pandemia ha inferto alla scuola. Se da una parte è vero che vi è stato uno sforzo notevole per mettere in campo nuove tecnologie per consentire una didattica a distanza, oggi si tende a tornare alla “normalità” della lezione frontale, perdendo forse  l’occasione di una riflessione più complessiva e ampia circa le metodologie di insegnamento che il futuro richiederà. Da non trascurare anche il tema del ruolo dell’insegnante assieme alla valutazione professionale ed economica del proprio lavoro.

Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione Sussidiarietà e docente all’Università degli studi di Milano Bicocca, ha illustrato alcuni recenti contributi scientifici circa l’importanza delle cosiddette character skills, ovvero quelle caratteristiche della personalità (creatività, flessibilità, capacità critica, problem solving, resilienza, comunicatività, sussidiarietà, cooperazione, orientamento al lavoro in gruppo, capacità di interagire)   che riguardano la sfera emotiva e psico-sociale. E’ dimostrato come tali elementi determinano il successo del cammino di apprendimento e crescita in ambito scolastico e professionale.

Ad oggi causa anche la pandemia, il tasso di dispersione scolastica ha raggiunto il 13% del totale della popolazione scolastica con enormi costi umani in termine di disagio sociale, depressione ( suicidi nei casi più estremi). La risposta non può essere solo teorica o affidata a nuove “tecniche”, ma esistenziale. Occorre fare  leva su impostazioni che mettano  al centro il rapporto con l’altro, l’attenzione e valorizzazione della persona, il riconoscimento della sua unicità. Chi può fare questo ? E’ decisivo  il rapporto con un “maestro”, una persona che non si limiti a trasferire competenze, ma  ad esaltare nei ragazzi  il desiderio di imparare, ad intraprendere l’avventura della conoscenza , a essere più consapevoli di se’.  In fondo – ha concluso Vittadini – è proprio questo il metodo e la mission di Portofranco.

La seconda parte del convegno è stata una Tavola Rotonda sulle sfide per il mondo della scuola, moderata da Alberto Girardi di EY e a cui hanno partecipato Mila Valsecchi, di Pearson, Marco Bussetti, Responsabile dell’ Ufficio Scolastico Regionale già Ministro della Pubblica Istruzione, Cinzia Abbondio, di Fondazione Umano Progresso e Monica Poggio, Amministratore Delegato di Bayer.

Il dibattito è entrato nel merito di diverse questioni come quelle delle competenze , quelle del metodo di studio, quelle delle riforme, quelle degli strumenti informatici, dei cambiamenti intercorsi nel mondo del lavoro. Nei vari interventi, un filo rosso ha  continuamente riallacciato i diversi aspetti dell’attuale emergenza educativa: l’importanza fondamentale del fattore umano, decisivo per aprire nuove prospettive anche nel mondo della scuola.

E’ solo a partire da tale sensibilità che si può riconoscere quanto sia decisivo  un rapporto che aiuti a ritrovare un senso all’apprendere, quanto sia importante un metodo di studio adatto al ragazzo e quanto sia urgente prendere coscienza che il digitale non è un fine, ma solo uno strumento.

One step closer ha così rilanciato la sfida da cui questo progetto è iniziato, la sfida di uno sguardo  in cui un ragazzo o una ragazza di oggi possono trovare se stessi e la forza per riprendere l’avventura della conoscenza e della vita.