Portofranco Italia al Meeting di Rimini 2024

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Portofranco Italia al Meeting di Rimini 2024

Dopo la grande esperienza della mostra “Da solo non basto” anche quest’anno Portofranco Italia ha avuto un suo spazio al Meeting di Rimini 2024, situato nel settore della Compagnia delle Opere, nell’area che è stata presenziata da Hines Italy Re Srl, società globale di investimento, sviluppo e gestione immobiliare.

Hines ha presentato il progetto di riqualificazione urbana dell’area Ex Trotto di Milano; nell’ambito di tale progetto Portofranco Milano riceverà una nuova sede ricavata dalla ristrutturazione di un edificio storico dell’area, essendo stato individuato come soggetto che contribuisce alla rinascita umana dei ragazzi e quindi alla ricostruzione anche sociale della zona di S. Siro.

All’interno dello spazio al Meeting, oltre che vedere come si svilupperà in concreto il progetto stesso, è stato possibile visitare una mostra fotografica realizzata dal fotoreporter Marco Garofalo dedicata a volti e storie di persone del quartiere di San Siro (sacerdoti, rapper, negozianti, atleti, insegnati e studenti).

Sempre nello stesso spazio l’attore Andrea Carabelli ha il raccontato attraverso performances che si sono succedute durante tutto l’arco della settimana del Meeting quattro vicende legate a persone ed argomenti vicini allo spirito del progetto che ispira la costruzione del nuovo quartiere.

Preparandosi con un approfondito lavoro di ricerca, Carabelli ha “recitato” le storie di Francesca Cabrini e la sua spinta all’emancipazione femminile, Walter Bonatti e il valore di una attività sportiva, Paolo Vietti e l’attenzione di un architetto per il bello, Gualtiero Marchesi e la “cultura” del cibo.

All’ingresso del settore è stata così allestita una postazione condivisa tra Hines e Portofranco Italia che ha visto la partecipazione di tanti volontari dei vari centri di tutta Italia, da Milano e la Lombardia fino alla Puglia e alla Sicilia, e naturalmente i padroni di casa di Rimini, e confermando così che quello che di bello e di buono che accade anche ad uno solo dei centri è condiviso da tutti.

E’ stata così l’occasione per incontrare innanzi tutto i giovani collaboratori di Hines che hanno presenziato la postazione mettendosi a completa disposizione e giocandosi anche con fantasia: i braccialetti che hanno preparato come gadgets sono andati letteralmente a ruba! Hanno anche mostrato stupore e interesse per l’esperienza di Portofranco: «Siete tantissimi, non immaginavo che foste così tanti per una cosa così interessante» ci diceva Martina, una delle responsabili di Hines.  Infatti i volontari, arrivati dalle varie parti d’Italia, si sono spesi gioiosamente… abbiamo davanti gli occhi, per esempio, Anna di Palermo che con tutti i ragazzi che si avvicinavano, di qualunque età fossero, raccontava di Portofranco con entusiasmo, prospettandolo come un luogo anche futuro di aiuto e accoglienza, come possibilità di intravedere una strada di amicizia e condivisione delle proprie difficoltà a scuola e nella vita.

E poi tante persone, tanti adulti, insegnanti e non, a cui è stata raccontata la vita di Portofranco che in alcuni casi si sono sentiti provocati a considerare la possibilità di un impegno personale in questa avventura.

Insieme a questo è stato possibile godere di tutta l’esperienza del Meeting, dagli incontri alle mostre e agli spettacoli. Parafrasando il titolo di un disco del musicista e poeta Vinicius de Moraes si potrebbe dire “il Meeting è l’arte dell’incontro“, perché il cuore dell’esperienza del Meeting è fatta di volti che non restano anonimi tra la grande folla che frequenta gli spazi della Fiera.

Ci ha scritto Gianni Mereghetti: «A questo mi ha educato il Meeting, a scoprire l’essenziale che mi porta ogni persona, che vive ogni persona, perché il Mistero mi parla con la voce di chi mi fa incontrare oggi».

Così è il Meeting, così è accaduto in quel piccolo spazio di presenza di Portofranco.

Di Giuseppe Meli, Portofranco Palermo 

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