Siamo arrivati alla fine dell’anno scolastico e lo abbiamo celebrato a Portofranco facendo una festa. Sembrerebbe ovvio e anche un po’ scontato (abbiamo festeggiato l’inizio di questo anno scolastico e così festeggiamo la fine). Eppure, non lo è, scontato.

Perché? Perché tutti gli anni, ogni fine è diversa! Cosa la rende tale? Anche in questo caso, qualcuno potrebbe dire che la risposta è scontata: un anno si fa una cosa, un anno un’altra. E invece, no: è la vita trascorsa insieme nelle aule di viale Papiniano che rende diversa ogni festa.

“Nelle nostre mani i libri, negli occhi i fatti“: questa frase di Sant’Agostino potrebbe essere reinterpretata proprio per Portofranco, perché di libri insieme ne abbiamo aperti proprio tanti, ma anche quanti rapporti vissuti, approfonditi, storie che si intersecano, che si alimentano, conoscenze nuove, amicizie nuove, quante mangiate, risate e così potremmo andare avanti per molte molte righe.

Quest’anno protagonista della festa è stato il teatro, perché a Portofranco, grazie alla nostra Cristina, da qualche anno proponiamo ai nostri ragazzi anche un corso di teatro.

Per chi lo desidera, infatti, c’è ogni lunedì un laboratorio settimanale: otto ragazzi e ragazze (Michele, Riccardo, Valentino, Arianna B., Arianna M., Costanza, Mayeda e Rim) i nostri “magnifici otto”, sotto la guida attenta di Cristina (regista e sceneggiatrice) e di Lorenzo (super tecnico audio video), hanno collaborato per portare in scena un estratto de “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry: gli “incontri” più significativi che il protagonista ha, “partendo dalla sua stella”.
“L’essenziale è invisibile agli occhi, si vede bene solo col cuore”. È questo il tema del racconto, quello che si è voluto esprimere attraverso questa lavoro teatrale e che a Portofranco si desidera e si vive.

A sipario chiuso Alberto Bonfanti, il nostro presidente, ha premiato, come da tradizione, i volontari e i ragazzi, ciascuno per qualcosa che li ha particolarmente distinti: chi viene tutti i giorni a Portofranco, chi prenota più ore di studio, il volontario che fa più ore di lezione insieme a quello che viene da più lontano ma pure (perché anche sorridere fa bene) “mister divano” o il miglior cuoco (che deve imparare le proporzioni della pasta da cuocere…), fino al ragazzo/ragazza che è campione di “pubbliche relazioni”.

Ognuno il suo premio, ognuno con qualcosa della sua vita che viene condivisa con gli altri, perché questa, come ci ha sempre detto il nostro caro don Giussani, è “la stoffa del cuore dell’uomo, di tutti!”.

E come ogni festa che si rispetti, anche quella di Portofranco finisce con un brindisi (analcolico) e un fresco gelato, per ringraziare di questo pezzo di vita intensamente vissuto. Insieme.

Buone vacanze.

di Franca Silva