Portofranco premiata con l’Italia più bella. Impressioni in diretta da una giornata speciale.

Premiazione con Pres Mattarella
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Portofranco premiata con l’Italia più bella. Impressioni in diretta da una giornata speciale.

La cerimonia dura un’ora, ma dietro c’è il lavoro di un anno. Ce lo spiega il direttore dell’ufficio competente, Ferdinando Tufarelli, che ci racconta le verifiche e la raccolta di informazioni che accompagnano la selezione delle esperienze segnalate per i diversi gradi di onorificenza al merito nel campo dell’impegno civile e della solidarietà, fino all’assegnazione motu proprio del Presidente della Repubblica.
La serietà e la cura si leggono in trasparenza in quei sessanta minuti sobri e commoventi, aperti da un Presidente senza retorica, che parla a braccio per ringraziare attraverso le persone premiate un Paese di cittadini che non si limitano a fare il proprio dovere, ma ne compiono uno più grande e autenticamente umano, realizzando la propria libertà nella possibilità di libertà e di bene dell’altro.
Non sono supereroi, ma uomini e donne che hanno preso sul serio la loro umanità, a partire dalla propria disabilità, come Francesca e Roberta, o dalla propria malattia, come Miriam, Mirna Bruna, Valeria, o dal dolore per la perdita di una persona cara, come per Carlotta e Matteo. L’hanno presa così seriamente da imbattersi in una bimba malata di diabete mentre si è in missione in Kosovo e non darsi pace fino a che non può curarsi in Italia (i carabinieri, Fabio e Stefano) o da fermare l’autobus che si guida per sottrarre un ragazzino a un gruppo di bulli (Simona) o da lasciare la propria carriera di dirigente per dedicarsi a chi a bisogno (come Ugo e Luciana).

Una storia più bella dell’altra, impossibile condensarle (cliccate qui per la cronaca dell’intera cerimonia).

Quando vengono lette le motivazioni per Rudi, fondatore dell’associazione che esaudisce i sogni dei bimbi malati terminali e per Marco, il clown che raggiunge situazioni di guerra per portare un sorriso ai bambini, nessuno riesce più a trattenere le lacrime. È la gratuità assoluta: spendere la vita per la gioia di un bambino.
Mohamed Bouchbouk e io passiamo i fazzoletti di carta a Davide, attore televisivo molto noto e marito di Serena, attrice ancor più nota, fra i premiati perché durante la pandemia il pensiero delle persone in difficoltà economica gli ha fatto inventare prima spesasospesa.org e poi temposospeso.org per garantire assistenza sanitaria a chi non ce l’ha.

A cerimonia conclusa, con loro e con altri, ci scambiamo biglietti da visita e racconti, mentre giriamo per le sale del Palazzo per la visita guidata e infine baci e abbracci di commiato.

Com’è facile riconoscersi, stimarsi, sentirsi vicini con persone che vivono con tale semplicità e serietà la loro umanità!

Usciamo con il cuore in festa per la bellissima Italia che abbiamo visto e ascoltato e capiamo perché il Presidente Mattarella tenga tanto a questo premio. Una sferzata di bene che rinnova e contagia.

Che la vitalità e la bellezza di Portofranco siano arrivati qui è perciò un grandissimo onore che ci fa sentire non solo grati, ma anche umili, per il mare di bisogno che c’è nel mondo ma
anche per l’enorme ricchezza intorno a noi di azioni e opere, così semplici e così straordinarie.

di Paola Ambrosino

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