Formazione BES e DSA: capirli per aiutarli.

Albert Einstein
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Formazione BES e DSA: capirli per aiutarli.

«Non capivo niente di grammatica, non mi spiegavo perché certe cose si chiamavano preposizioni, né quale fosse il ruolo dei verbi… le critiche che mi venivano mosse erano le solite: scrivevo in modo troppo fantasioso e, colpa gravissima, uscivo spesso dal seminato»
Agatha Christie

In questi anni, sarà capitato a tutti o a molti, di sederci accanto ad allievi che ci hanno esplicitato di essere, per esempio, “dislessici”, (in termini di percentuale è il disturbo più frequente negli ultimi anni), ma ci sono naturalmente ragazzi che manifestano problemi in matematica e in particolare nel calcolo (i “discalculici“), oppure come ci racconta Agatha Christie, che hanno grosse difficoltà con la grammatica (“disortografici“).  Da qui è nata l’idea di capire come poterli sostenere al meglio, nell’ottica dell’inclusione, tema molto caro a Portofranco, per poter dare valore al ragazzo e alla nostra “mission”, che deve rimanere con chiunque e per chiunque: “Siamo qui per aiutarti”.  

Ebbene è partita nel mese di aprile una nuova iniziativa a Portofranco: una formazione base sul tema BES e DSA. Che cosa sono e che cosa significano queste sigle?  I BES, bisogni specifici di apprendimento, raggruppano una grande tipologie di patologie, malattie e disturbi ma solo alcuni sono stati, recentemente, materia di legge. Pensate che solo l’8 ottobre del 2010, la legge nº170, riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia, quali Disturbi Specifici di Apprendimento, denominati ” DSA“. Ed è in particolare su questi 4 disturbi, che si concentra la nostra formazione.

Questa legge ha permesso ai ragazzi di sottoporsi a dei test specifici, per indagare se il disturbo esiste e la sua gravità. Nel caso i test siano positivi, i ragazzi vengono “certificati DSA” Questo però non significa che il ragazzo sia malato! Attenzione: si tratta di un disturbo, che non intacca la parte intellettiva, anzi spesso ci troviamo davanti ragazzi più svegli e intelligenti della media. Eppure, in alcune materie hanno bisogno di essere aiutati con maggiore attenzione e maggiore fantasia.

Il disturbo interferisce, invece, nella capacità di apprendimento di alcune abilità come: la lettura, la scrittura, la grafia e il calcolo.  La certificazione non ha una scadenza, ma accompagna l’allievo per la sua intera carriera scolastica (anche in università!).

Ci siamo quindi chiesti come affrontare queste tematiche e in particolare: che cosa possiamo fare noi volontari per questi ragazzi? La risposta è tantissimo! Il nostro ruolo è davvero importante perché per questi studenti, esiste un margine molto alto di miglioramento!

Da qui l’idea di creare una formazione base di 2 incontri. Il primo incontro avvenuto il 17 aprile, è stato organizzato per offrire una spiegazione teorica con l’obiettivo di chiarire innanzitutto di cosa si tratta quando si parla di DSA, le difficolta e la fatica che accomunano tutti i ragazzi DSA.

 Il secondo incontro, in data 3 maggio, ha avuto una struttura più pratica, una “cassetta degli attrezzi” dalla quale poter attingere idee e informazioni, tra cui i “sempre verdi”, strumenti compensativi. L’obiettivo si è focalizzato quindi, su come coinvolgere i ragazzi DSA, come sostenerli nelle loro fatiche, e soprattutto con quali strumenti arginarle.  Gli incontri sono stati, anche un’opportunità di scambio tra i volontari per raccontare le esperienze vissute, le difficoltà superate, condividendo le proprie strategie, i guizzi di ingegno, che spesso sono suggestioni utilissime non solo per i DSA, ma per tutti gli studenti.

Come mi capita spesso di ripetere: anche nello studio non esiste “un solo metodo giusto e regolare”.  Esistono tanti linguaggi, tanti canali di apprendimento: l’importante è trovare la chiave giusta per catturare l’attenzione dei ragazzi e aiutarli a “fissare” i concetti che si perdono velocemente nella loro memoria. Lo scopo degli incontri non è ovviamente diventare “esperti” della materia, ma essere consapevoli che questi ragazzi hanno un bisogno maggiore di essere seguiti, con tanta pazienza, tanta creatività per renderli, sempre, parte attiva nel processo di studio.

“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.” (Albert Einstein)

A giugno ci sarà una seconda sessione di incontri!

di Costanza Maspero

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