Una delle materie più temute (o più desiderate a seconda dei gusti) dell’esame di maturità è filosofia.

Una interrogazione di filosofia mette alla prova oltre che la nostra preparazione sui testi anche la nostra capacità di riflessione e di esposizione oserei dire sulle domande fondamentali che prima o poi la vita ci pone.

Nel ciclo di incontri che Portofranco organizza per i maturandi non poteva quindi mancare un appuntamento dedicato a un tema filosofico, il nichilismo, che sta caratterizzando la nostra epoca.

Ospite dell’incontro è il prof. Carmine Di Martino, docente di filosofia morale presso l’Università degli Studi di Milano.

Prima domanda: cos’è il nichilismo?

Risposta.

Un frammento di Nietzsche dice così: “Manca il fine. Non c’è risposta al perché. Gli alti valori si svalorizzano”.

Leggiamo il famoso aforisma 125 sulla morte di Dio. L’uomo folle che l’annuncia è l’europeo (”L’abbiamo ucciso noi”), ma dice: “Vengo troppo presto”.

Nietzsche è un profeta, ma è anche punto di condensazione della modernità. Possiamo dare qualche nome di questo cammino: Spinoza; Schopenhauer; Freud; ma anche Hegel e Darwin, noti a Nietzsche.

Nella Storia del Ventesimo secolo troviamo il nichilismo distruttivo in azione.

Anche nella cultura generale, un esempio su tutti il Futurismo.

Heidegger, ispirato da Junger che nota come la Prima Guerra Mondiale, con la sua mobilitazione totale, che non è solo militare, ha segnato il destino nichilista dell’Occidente, estende il nichilismo a tutta la filosofia.

Platone, per esempio, con la sua Idea cattura e sottomette l’esistente. Nascono così la definizione, il concetto, la logica, la scienza, la tecnica.

Seconda domanda. Nichilismo: sfida e/o sconfitta?

Risposta.

L’Occidente è volontà di potenza, ma anche istanza critica. Vedi Socrate.

A questo punto ci troviamo di fronte a due interpretazioni, che però non sono più nei libri di filosofia, ma sono passate nella vita di ciascuno.

L’equazione nichilismo-tecnica porta a costruire macchine che possono distruggere tutto. Perciò occorre una regolamentazione, che è il compito di tutte le generazioni.

Il nichilismo come assenza di valori è possibile in teoria, ma non nella vita. Dice qualcuno: “Perciò stesso che uno vive cinque minuti, afferma un senso”. Occorrono perciò persone che per la loro storia pro-vocano questa istanza di senso in tutti.

di Albano Buzzoni