Questa settimana, da lunedì a venerdì, a Portofranco, abbiamo raccolto tra i volontari e i ragazzi, soldi per le persone colpite dal terremoto lo scorso 6 febbraio, sostenendo in particolare l’Associazione Pro Terra Sancta, a cui invieremo quanto raccolto, che opera in particolare in Siria. Mercoledì, mentre con Sandro parlavamo di un ragazzo da coinvolgere in questo atto di solidarietà, si è avvicinata una ragazzina ucraina, da poco iscrittasi a Portofranco, ospite di una famiglia a Milano mentre papà e fratelli sono in Ucraina. Le chiedo come si trova tra noi e quale materia debba fare. “Sono venuta a fare la mia offerta per i terremotati” “e quale lezione devi fare?”, insisto. ”Niente lezioni, prof.” Ecco, mi ci è voluto qualche secondo a capire. Non me l’aspettavo. Capita così raramente un gesto così decisamente voluto. Così, solamente suggerito, dallo scopo nudo e crudo e fatto da una ragazzina che è nel bisogno, molto molto più di noi. Da dove vengon queste cose così semplici, così sorprendenti? Sono i piccoli gesti che il tran tran quotidiano non deve cancellare. Poveri, discreti segni che ci si offrono. Si offrono alla nostra attenzione perché, in essi, scorgiamo un’umanità più ricca, come una piccola violetta che aspetta i nostri occhi per non essere calpestata.

La giovane ucraina, con la scatola per le offerte, entrava con Sandro, in ogni aula, a riscuotere la Carità.

P.S. con la raccolta sono stati donati più di 1000 euro che verranno mandati all’aAssociazione Pro Terra Sancta, per rispondere ai bisogni delle persone terremotate di Siria e Turchia, come si può vedere dalle foto che pubblichiamo.

Per continuare a sostenere l’attività dell’Associazione, potete cliccare qui: https://www.proterrasancta.org/it/

di Giovanni Borgonovo